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Cecilia è rossa come il fuoco e di fiamme arde. Selvaggia, indomita, è in perenne lotta con se stessa. Forse per questo che pecca di ingenuità e permette che sua madre la scopra, durante un ricevimento da lei organizzato, nel bagno delle signore con Goran, il cameriere kosovaro. La cinica mamma Lara non ci pensa due volte a spedirla in esilio dalla zia Lena, sua gemella, in una piccola città sulla costa. Contrariamente alle intenzioni della madre, però, a Cecilia sembra quasi di iniziare di nuovo a respirare: le regole di zia Lena e zio Enzo, infatti, non sono impossibili da rispettare. Finalmente “a casa”, nella villetta sul mare, riscopre se stessa, libera di non essere più confinata nel ruolo di “cavallo pazzo”, anche se ne conserva gelosamente la bellezza e il fascino. Sono proprio questi due elementi a condurla sulla strada del piacere e della nuova esistenza da cui si è sempre sentita attratta senza udirne il richiamo o saperne il nome. Melissa, giovane fotografa, le aprirà le porte della moda, nel nudo, della sensualità e della presa di coscienza di tutte le qualità fino a quel momento ignorate. Paolo, suo fratello, andrà ben oltre, facendola emozionare e vibrare come mai nessuno prima. In un mondo dove tutto è lecito, dove il rosso fuoco si incontra con un vortice di passione primordiale, Cecilia amerà, gusterà e adorerà, pur di dar sazietà alla sua vera natura, trovando l’equilibrio necessario per accettare il suo modo di essere, senza dover più giustificare, soprattutto a se stessa.

Il fuoco è un elemento vitale, mobile e sfuggente, che purifica, riscalda e consuma. Rischiara il buio e scaccia le tenebre. La protagonista di questo romanzo è fuoco puro, vibrante di emozioni e di desideri, come un crepitio continuo. Così la sua indole irriverente, provocatoria e irrequieta, la porta ad illuminare le zone d’ombra della sua anima. A scoprire tramite la sessualità dirompente l’erotismo consapevole, quando il desiderio trova appagamento non in forme di perversione ma nella realizzazione di una fantasia.

Cecilia è inquieta e imprevedibile come una fiamma che, se non contenuta, rischia di diventare pericolosa. È una ragazza sola perché incompresa, lontana dalla madre con cui non riesce a comunicare, perché troppo diversa da lei, all’ apparenza forte e sicura ma estremamente fragile. Dopo l’ennesimo scandalo raggiunge la zia che riesce a scorgere nella nipote i tratti di quel malessere, di quella inquietudine che ha portato la giovane a ideare un sistema di sopravvivenza autolesionista e distruttivo.

Riusciva a vederla così bene, a capirla in maniera talmente perfetta; le sembrava di rivivere le sue emozioni: sapeva cosa pensava, cosa provava, conosceva il bisogno di dover rimarcare la diversità, subito e senza esitazioni, del suo essere singolare e unico. Sua nipote era un groviglio di emozioni in contrasto tra loro, come lo era stata lei

In un perenne senso di frustrazione, dopo uno scandalo liberatorio, trova il conforto degli zii e di nuove amiche speciali. Soprattutto riesce ad ambientarsi senza sentirsi sempre “diversa”, sotto giudizio, finalmente libera di essere se stessa. O almeno di provarci.
L’amicizia è innanzitutto complicità e così Cecilia può mettere a nudo il suo disagio emotivo, la sua insoddisfazione

«Usiamo il sesso, Cecilia, per sentirci apprezzate, per avere la certezza che a qualcuno importi di noi, forse a sentirci anche amate»

«E quando ci rendiamo conto che così non è sprofondiamo. Vogliamo credere di essere disinibite, disinvolte, ma non lo siamo; o forse lo siamo ma a che prezzo!»

«Diciamo che non siamo state fortunate finora. E comunque tu sei disinibita, Cecilia.»

«A Milano usavo il sesso per entrare in conflitto con mia madre che è una stronza.

Anche l’affetto della zia scioglie i nodi del suo disagio perché sono anime affini, zia Lena può comprendere quella rabbia sorda, quei moti di ribellione, perché è uno spirito “domato”, che è riuscita a convivere con i suoi demoni imbrigliati grazie a suo marito Enzo.

Era riuscita a guardare in faccia le sue emozioni, le sue paure, i suoi desideri più osceni e sfrenati. Ed Enzo era stato lì ad assecondarla, favorirla, guidarla. Soprattutto era stato in grado di placarla quando la sua brama era divenuta quasi ingestibile, quando i suoi bisogni incontrollabili l’avevano terrorizzata. Le aveva fatto conoscere un altro mondo, scoprire di poter essere felice, appagata, in pace e non sempre perennemente in lotta con se stessa e il resto del mondo, accettando la propria natura e andandone fiera. Le aveva dato gli strumenti per divenire forte e cedere a lui spontaneamente il controllo del suo corpo, del suo cuore, della sua anima.

Consumata dalle convenzioni e oppressa dal perbenismo della sua realtà d’origine, Lena ha scelto di lasciare alle spalle la cosiddetta “normalità” per trovare la sua strada. Un percorso difficile e coraggioso, che ha fatto stringendo forte la mano dell’uomo che ama, un compagno che è riuscito a cogliere la sua essenza, liberando la parte più vera ed originale della sua femminilità.

E Cecilia?  Esiste il suo uomo, il padrone delle sue emozioni?

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Paolo. Il fratello affascinante della sua nuova amica: magnetismo indiscutibile, animo buio, carisma bastardo.
Annoiato dalle splendide compagne, eleganti e raffinate, delle sue avventure erotiche, è subito intrigato da quella rossa sboccatella, che parla come un camionista con gli atteggiamenti di una pantera, in un contrasto a dir poco stridente ma affascinante.

Ebbro del suo ruolo di dominatore, è abituato ad essere padrone di corpi che possiede e sovrasta, sa come piegare al suo volere le amanti per raggiungere il piacere, annientandole. Trasformandole in un recipiente che con il passare delle ore perdeva la sua importanza e scendeva piano piano giù dopo essere stato innalzato quasi a divino. 

Complice il caso,un imprevisto nel nuovo lavoro della ragazza, si  incrociano queste due vite tormentate e destinate ad appartenersi. Soprattutto dopo una mostra fotografica della sorellina (deliziosa meriterebbe una storia a sé) di Paolo, in cui Cecilia diventa la modella speciale di una installazione. Uno “scatto vivente” farà abbandonare a Paolo la sua caccia ossessiva alle amanti con cui vivere il suo bisogno primitivo di controllo e di esercizio del potere. La rossa è una vera sfida, lo coinvolge a un livello diverso e completo, tanto da fargli desiderare di possederla, ma non solo fisicamente. Vuole domare l’animale selvaggio che intravede al di là delle sue meravigliose iridi verdi, perché Cecilia + una preda diversa. Un bottino.
Con lui la giovane capirà finalmente come placare la sua irrequietezza e nella lussuria dell’ erotismo estremo trovare la risposta a un bisogno personale.
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Ma qualcosa cambia nell’uomo mentre impara a conoscere quegli occhi ribelli che diventano arrendevolmente dolci e Paolo capisce -con stupore autentico- che il desiderio nei confronti della ragazza non é un capriccio

Voleva legarla a sé, voleva insegnarle un po’ di sano autocontrollo, che era chiaro a lei mancasse in assoluto, voleva plasmarla, voleva possederla anima e corpo, portarla in luoghi dove mai nessuno l’aveva portata. Aveva una propensione alla sottomissione, non serviva un genio per rendersene conto. Aveva un lato oscuro e non ne era ancora perfettamente consapevole, ma era intraprendente, le ci era voluto coraggio per tornare da lui e cercare di prendersi quello che desiderava. Di questo gliene dava atto. 

Lasciano parlare i corpi, si stringono, paurosi di staccarsi, timorosi di non ritrovarsi, desiderosi di non dovere dire basta. Paolo è abituato alla sicurezza, ad una buona dose di cinismo, fuori e dentro alle lenzuola, sa come ottenere ciò che desidera, ma ora questa ragazza lo prende in contropiede e lo scuote profondamente, facendogli il dono più grande: se stessa, il suo corpo, la sua interezza. 

Forse il vero senso della passione sta in questo, nella fiducia assoluta. Lasciarsi andare ai sensi, sicuri del proprio amante, che risponde ai nostri bisogni, corpo anima e mente.
Una lezione impartita dalla zia Lena e da suo marito Enzo, che sa come amare la sua ragazza viziosa 

perché ogni notte lontani, i loro corpi reclamavano quel contatto. Lo desideravano, lo bramavano ardentemente. Non volevano, non potevano opporsi, contrastare quella forza vigorosa che prendeva il sopravvento. Erano impotenti, impossibilitati a compiere qualsiasi gesto diverso. Ora erano liberi, entrambi liberi, di dormire tranquilli

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Con profonda sensibilità, l’autrice affronta l’erotismo più estremo con perfetta padronanza, in modo naturale e sereno. L’alternanza dei punti di vista nella narrazione rende piacevolissima la lettura e conferisce dinamismo alla storia, esaltando il ruolo dei personaggi secondari e lasciando una splendida idea di “normalità” anche nelle scelte sessuali meno comuni.
L’immagine complessiva fa riflettere, sulla ricerca spasmodica del piacere come l’appagamento di un bisogno, come pausa tra un’inquietudine e l’altra.
Per chi vuole veramente comprendere le sfumature dell’erotismo.

E mi prenderà, mi farà sua.
Perché io sono sua. Per sempre. Indissolubilmente.
Lo so io. Lo sa lui. Lo sa il mio corpo.
E allora guardate, guardate com’è bello e affascinante.
E ora guardate me.
Nuda, favolosa, i capelli rossi che incorniciano il mio viso…A guardarlo, adorarlo. Amarlo. Profondamente.Lo so cosa state pensando, mi sembra quasi di sentire i vostri pensieri e di notare il vostro sguardo accigliato, meravigliato.Ma state tranquilli.Veramente.Sono esattamente dove voglio essere.Con tutta me stessa perché io sono sua, gli appartengo. Per sempre. E io so che non mi deluderà. Mai.

Una nota: prefazione di Federica D’Ascani da non perdere.
Saffron
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