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Londra,1720 – La principessa Leila Kalifa è stata da poco liberata dalle mani del pirata Evry e una volta giunta a Londra viene usata come pedina per ristabilire l’alleanza tra suo padre, il sultano, e l’Inghilterra. È quindi costretta a sposare il duca di Groundale, un uomo di spada, enigmatico e affascinante, che dietro al sorriso irriverente nasconde più di un segreto.
La vita da duchessa inglese si rivelerà densa di sorprese e di nuovi travolgenti sentimenti, ma sarà presto minacciata dalla lotta intestina che sconvolge l’Inghilterra. Il regno degli Hannover è ancora instabile e gli Stuart sembrano disposti a tutto pur di riconquistare il trono.
Un romanzo d’intrigo e di passione, di duelli e di fughe rocambolesche, che vi terrà con il fiato sospeso e il cuore in tumulto.

qualche riflessione

Adoro la capacità di questa autrice di immergersi nelle maglie della storia, insinuarsi negli eventi del passato per tessere la trama romanzata e impreziosirla con tasselli della sua fantasia, sempre ricchi e mai fuori posto. La complessità dell’intreccio è ricchezza e non è mai artefatta, mai eccessiva, perché la narrazione è sempre sostenuta e sorvegliatissima. È un perfetto gioco di rispondenze tra filoni paralleli, di richiami tra la Grande Storia e la storia dei personaggi, non solo tra i protagonisti, che non sono mai comparse ma perfettamente funzionali, a rendere intrigante ed avvincente il racconto. Come in The Rolling Sea, Stefania Bernardo raccoglie una sfida elettrizzante per chi scrive il genere storico -ambizioso ed esigente- ossia animare personaggi del passato realmente esistiti, i cui profili si stagliano nitidi nella storia ma sono sfumati dalla leggenda. La scrupolosa ricerca le consente di mantenere l’aderenza al reale, alla verosimiglianza, senza togliere quella patina affascinante di mistero, quell’alone leggendario. Sfrutta il carisma di questi personaggi che giganteggiano nella storia e drammatizza le loro esistenze per riprodurre il riverbero affascinante delle loro imprese, per trasformare i fatti storici in emozioni, gli eventi in scelte e conseguenze di azioni appassionate.
La realtà supera la fantasia, basta saperla raccontare.
Ancora una volta si conferma la straordinaria familiarità dell’autrice con il genere, la capacità di riprodurre la realtà dell’Inghilterra nei primi decenni del Settecento – tormentata dagli intrighi di corte e dalle lotte di successione per la faida tra Hannover e Stuart – con riferimenti puntuali ma mai pedanti che dimostrano una buona documentazione e delle ottime ricerche.

La principessa Leila Kalifa dopo la traumatica esperienza di prigionia nelle mani lascive e violente del pirata Evry, da gemma più preziosa del regno di Mulay a bottino di guerra, diventa a Londra una pedina per ristabilire l’alleanza tra suo padre, il sultano, e l’Inghilterra. Una dote imbarazzante per l’ombroso duca di Groundale, Lewis Frederick Byron Hawk, uomo di spada e mistero. Sfuggente e irresistibile, come la musica meravigliosa che riesce a liberare il suo violino, una melodia struggente, quasi la voce nascosta della sua anima, tutto ciò che tace. Per dovere, per orgoglio, per senso di colpa.

Il violino oltrepassava le pareti per avvolgerla in un abbraccio struggente…Greensleeves. L’antica ballata che, si diceva, Enrico VIII avesse scritto per Anna Bolena.
Parlava di un corteggiatore respinto dalla sua bella…
Gli antichi ricordi si confusero con l’unica, chiara parola che Leila si portava addosso. Sulla pelle d’oro, i fianchi generosi, gli zigomi alti e gli occhi ardenti, riluceva a chiare lettere la tentazione.
Dalla prima notte di nozze, cercava il coraggio di comportarsi da buon marito. E ogni volta veniva assalito dal dubbio, dalla paura di essere respinto ancora.
Il fantasma crudele della notte balorda in cui Mary era morta, gli avvolse la gola…

13235074_10209688093710231_169228045_oLeila, in arabo, scura come la notte. Con occhi neri in cui perdersi, ardenti e inquieti, che trattengono appena il carattere orgoglioso, che svelano segreti e sfumature con seduzione, appena velati dalla malinconia.
La notte vellutata e magica, non le tenebre.

Il nome della sua nuova consorte era un gioco denso d’ironia. Ricordava ogni giorno l’oscura tenebra che gli attanagliava il cuore.

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Lontana dai fruscii e dalle risate sommesse del palazzo di Mulay, rimpiange quei profumi e quei silenzi, la magia e l’incanto dell’Oriente misterioso e sensuale delle sete damascate e dei giardini rigogliosi lontano dagli occhi indiscreti. Lì era il fiore del deserto, non il morboso oggetto della curiosità della corte inglese, che offre un variopinto generoso agglomerato di stranezze. E poi, quanti segreti? Quanti misteri? Tutto è sfuggente, ingannevole, non c’è la pacata sicurezza di gesti millenari, di rituali familiari, veli e distanze.
Attorno a lei sguardi maliziosi, scollature provocanti, colli esposti ai sussurri degli uomini e solo un ventaglio con cui coprire un commento più vivace…

La musica che stavano suonando virava dalla calma verso una veloce isteria. D’improvviso, i volti indifferenti e anonimi intorno a lei svanirono.
La melodia evocava una corsa all’aria aperta. Il vento tra i capelli, il profumo di fiori. Il tocco di un sole d’estate. Mani calde che abbracciavano, bocche rosse che si univano. La delicatezza di una carezza, la forza di un abbraccio.
E poi ancora una corsa, una giravolta, un ballo.
Piedi nudi tra la sabbia. Il mare che lambiva i piedi. Il verde prato della campagna inglese che solleticava le caviglie. Profumi di spezie e incenso. Delicato aroma di rose appena colte.
La morbidezza di un lenzuolo di seta, di due mani che saggiavano la pelle appena rischiarata dalla candela.”

La famiglia di suo marito è protagonista di un gioco di potere di cui non conosce le regole ma è pedina sullo scacchiere. Vicini al principe del Galles che rimpiange di aver accettato un armistizio solo per il bene della nazione, a personaggi discutibili come Ralph Ferdinand Jacobson, potente e meschino, il viscido Francis, con la giovane cognata che ha un ruolo simile al suo (una prerogativa femminile a qualsiasi latitudine) per gestire gli interessi nelle Indie Occidentali e della Compagnia dei Mari del Sud, prossima al matrimonio con Henry.
I dubbi e i sospetti si agitano anche dietro al sorriso sfuggente e irresistibile di suo marito, dietro quello sguardo inquieto e tormentato che brama brandy e laudano.

Moglie e amante erano l’esatto opposto. La prima era un’armonia di toni scuri, la carnagione che sembrava ricoperta da un fine tocco d’oro. La seconda, un misto di porcellana rosata e azzurro primaverile, con le lentiggini e i capelli che viravano dal biondo scuro verso il castano ramato…«A corte ci sono i leoni, se non state attenta, vi sbraneranno in poco tempo.»
«Ho vissuto con gli squali, posso affrontare qualche cortigiano.»

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Leila ha una sensualità innata e ha imparato tutte le arti per compiacere un uomo, la sventura le ha sottratto l’innocenza e le ha strappato il futuro, ma non la dignità. Quella fierezza, quella forza e rara delicatezza che si ritrovano nell’animo tormentato del duca. Impossibile resistere ad un senso di appartenenza cosi intenso

Ogni volta che faceva una giravolta e tornava a posare la mano su quella del marito, sentiva i polpastrelli di lui accarezzarla. Un’esplorazione delicata e meticolosa che, già in un paio di occasioni, si era arrischiata fino al polso.
Gli orecchini sbattevano furiosi contro il collo e la collana di stoffa e perle, sembrava esser divenuta d’improvviso un serpente che le rubava il respiro.
Gli occhi castani di Lewis erano sfuggenti, lontani, e allo stesso tempo erano due lame di fuoco che la penetravano senza nessun tipo di pietà.
Fece un passo di lato, lui tornò a prenderle la mano. Poi furono di nuovo di fronte e si ritrovarono vicini, tanto, che il suo corpetto sfiorò la giacca di Lewis, mentre quegli occhi impertinenti sondavano la scollatura.
Un brivido le percorse la spina dorsale, quando, dopo l’ennesimo giro, le loro bocche si ritrovarono vicine. Un soffio a separarle.
Il marito inclinò il viso e il respiro caldo le accarezzò l’incavo tra spalla e collo, lasciandola sospesa in un istante che le parve lungo un’eternità.
Un passo, un giro di violino, e lui fu di nuovo distante.
Un sorriso, la chiusura del ballo, un baciamano delicato, e Lewis sparì tra gli invitati.”

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Leila rimpiange le dune del deserto, il rombo del mare sulle coste e il sole che tinge di sfumature viola gli infiniti tramonti dietro le cupole del palazzo. Ma è forte. È coraggiosa.

«Viviamo in un mondo di uomini. Lo sapete meglio di me come veniamo trattate. E credo che sia molto più importante avere una buona amica, piuttosto che bruciare nella gelosia.» Le sorrise.
Leila fece altrettanto. «È una situazione piuttosto… avete una parola che mi piace molto per descrivere una cosa del genere…»
«Credo che il termine che stiate cercando sia “bizzarra”.»
«Ecco.»
La moglie di Lewis fece un’altra, lunga e interminabile pausa. Aileen si sentiva più sollevata, ma allo stesso tempo, la nausea del disagio le attanagliava lo stomaco.
«Posso solo chiedervi che tipo di sentimento vi lega a lui?»
Aileen chiuse gli occhi e non ebbe un attimo di esitazione. Rispose nello stesso istante in cui l’ennesimo tuono irruppe nella stanza. «La vendetta.»”

Lewis intanto è impantanato tra antico odio e nuovi rancori, le poche certezze iniziano a vacillare, non riesce a trovare risposte neanche da parte del suo acerrimo nemico

Buio e incenso. Oppio e pipa. Nero e azzurro.
Notti di dolore, le carezze di Aileen. Due occhi neri, scuri. Scuri come quel buio che lo avvolgeva.
Scuri come la notte.
Ci vuole coraggio per convivere con le proprie cicatrici.
Una principessa, un duello, il volto sfregiato di Douglas.
Mary in una pozza di sangue. Le urla di dolore. La sua colpa incancellabile. L’incenso.
C’era un segreto. Suo padre?

Tra i fumi dell’oppio e le nebbie dell’incoscienza sprazzi della verità emergono come sinistri moniti, il fantasma di sua moglie Mary getta ombre terribili sull’esistenza di molti.

Lo osservò ancora, incapace di credere che sotto quel castano dolce ed enigmatico si nascondesse un demone.
Gli occhi di Lewis erano oscurati da centinaia di segreti ma, allo stesso tempo, erano lo specchio di un’anima limpida e orgogliosa che la spingeva a fidarsi di lui.
In silenzio, abbandonò la stanza.
Amore, sconosciuto amore che sfuggiva di continuo dalle sue mani.”

C’è in gioco l’appoggio dei reali nel Parlamento, il monopolio alla Compagnia dei Mari del Sud, l’onore e il prestigio.
Vittime del potere, degli intrighi, dei pettegolezzi giacobini e dei veleni di corte, le creature più deboli. Come la dolce, caparbia Nora

L’aveva attirata lì per tener fede alla sua missione, ma qualcosa nelle ombre danzanti sul volto di porcellana, fecero fremere la sua corazza di freddo calcolatore. Per un attimo scordò l’impuro compito di perdizione che doveva compiere, e lasciò che ogni dettaglio di quella giovane donna s’imprimesse nella sua mente.
Avvicinò, delicato, il viso a quello di Nora…

L’amore ha un prezzo, altissimo. Promette ogni cosa ma esige tutto.

Volete davvero comprendere Lewis, amarlo?» le domandò. «Per farlo, dovrete convivere con i misteri che vedete danzare nel profondo dei suoi occhi.»”

Leila trova il caldo sole d’Arabia nel languore del desiderio, che le brucia anima e corpo. Lewis comprende, mentre la passione e la superbia li infiammano, che ormai sta cedendo ai sentimenti, sta perdendo se stesso per ritrovarsi in quell’abbraccio caldo e dorato e nelle profondità vellutate di quegli occhi neri magnetici. Mentre intorno a lui castello di rivelazioni crolla rovinosamente travolgendo ogni sicurezza. Resta la forza di quella promessa di felicità, della devozione.
Anche il vento d’Oriente porterà sul Tamigi ombre lunghe e scure di tradimenti e macchinazioni…e la paura che il richiamo di Mulay sia irresistibile per Leila. Mentre l’Inghilterra rischia la bancarotta e un bagno di sangue, Nora vivrà coraggiosamente il suo amore, tragico, vero.

Non c’era inganno nell’amore che li univa. Ma solo tragedia.”

Leila diventa per Lewis un raggio di speranza, la promessa nel futuro, l’invito a risorgere.

«Qualunque cosa accadrà, per quanto buia e scura possa essere la vita, troverò sempre il modo di aspettare l’alba insieme a te.»”

È un perfetto romanzo di evasione e di genere, con tutti gli elementi fondamentali: l’azione, l’amore e la passione, le atmosfere suggestive e di incanto. Nell’Inghilterra tormentata dalle lotte di successione, dagli scandali e dagli intrighi di corte, tra spie, segreti, duelli e fughe rocambolesche, si accenderà una passione travolgente tra questo nobile dal passato oscuro e la fiera principessa araba…Tre donne dai destini sorprendenti Leila, Aileen, Nora, oltre alla figura affascinante di Sofia. Uomini incredibili, tra ombre e luci, come Lewis, Douglas, Lorenzo.
Si conferma la capacità dell’autrice di caratterizzare i personaggi e di contestualizzare gli eventi con incredibile naturalezza, data dal talento e dalla esperienza, alimentata dalla ricerca e dalla preparazione meticolosa che denota sicuramente una grande passione e rispetto nei confronti di un genere così difficile ed esigente come quello storico. Non c’è mai nulla di fuori luogo o eccessivo.
Nel romanzo storico bisogna avere la capacità di evocare e quindi non solo di narrare, ma evocare nel senso di riprodurre in modo verosimile – suggestivo però- realtà che sono lontane e che devono affascinare in modo credibile, senza nulla di noioso o polveroso.
I personaggi sono condizionati nel loro modo di pensare, di agire, di scegliere, dalla realtà in cui vivono e così le loro vite si intrecciano in modo mirabile ai grandi eventi della storia. E noi siamo lì, con loro. L’autrice ha il grande talento di sapersi intrufolare nella storia in modo elegante e raffinato, come una avventuriera pronta a strappare tesori dimenticati da proporci in uno scintillio romantico e favoloso.

Saffron

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